<p align="justify">Quest'anno (settembre 2007) Nadia ed io abbiamo realizzato uno dei nostri sogni, un viaggio in Polinesia! Siamo sempre stati attratti dal mito che circonda queste isole sperdute nell'Oceano Pacifico, da quei panorami mozzafiato visti in alcuni documentari, e quindi abbiamo chiuso gli occhi, aperto i portafogli e siamo saliti sull'aereo destinazione Papeete.</p><p align="justify">Dopo uno scalo tecnico a New York finalmente arriviamo a Papeete nell'isola di Tahiti, capitale della Polinesia Francese. E' notte fonda ed una bella dormita, dopo oltre 24 ore di volo, è quello che ci vuole. L'indomani mattina ripartiamo subito per la nostra prima tappa, <strong>Bora Bora</strong>. Già in Polinesia per spostarsi da un atollo all'altro si usa l'aereo, confortevoli apparecchi della Air Tahiti che collegano in modo efficiente le isole che compongono i 5 arcipelaghi della Polinesa Francese.</p><p align="justify">Appena decollati lo spettacolo ha inizio: la laguna di Tahiti prima e quella di Moorea poi ci lasciano letteralmente "appiccicati" al finestrino! Le emozioni continuano sorvolando altri incredibili atolli fino a Bora Bora, la vera super star dell'<strong>arcipelago delle Isole della Società</strong>. Il paesaggio è surreale! Un anello discontinuo di isolotti (<em>motu</em>) protegge la laguna che lambisce l'isola centrale al cui centro svetta una vera e propria montagna alta oltre 700 metri. Il verde dell'isola si specchia su una laguna dai colori incredibili: dal bianco, al turchese passando per tutte le possibili tonalità del blu! A Bora Bora si possono trovare sistemazioni molto care e altre meno costose ma molto carine. Consigliamo assolutamente un tour guidato in fuoristrada per raggiungere i più bei punti panoramici, ed un'escursione giornaliera in barca alla scoperta della laguna e dei motu per fare il bagno assieme ad innocui squali di barriera e a numerosi trigoni oramai abituati alla presenza dell'uomo. A Bora Bora non abbiamo fatto immersioni e, a quanto pare, sono stati soldi risparmiati!</p><p align="justify">Dopo 4 giorni riprendiamo l'aereo per cambiare arcipelago e dirigersi verso le <strong>Tuamotu</strong>, sull'atollo di <strong>Rangiroa</strong>. Qui il panorama è completamente diverso: un enorme anello di motu compone la seconda laguna più grande del mondo, praticamente un mare interno. I motu sono assolutamente piatti con numerose palme. Siamo molto lontani dal turismo di massa anche perchè Rangiroa è un "posto per sub". Già le due pass di Rangiroa (Avatoru e Tiputa) sono famose in tutto il mondo per l'incredibile quantità e varietà di pesce...finalmente si va in acqua! Le aspettative sono altissime! E' difficile credere ai racconti di Ugo, titolare del Six Passengers D.C., ma sono le 10 immersioni che abbiamo fatto a confermare le sue parole. Et voilà, i delfini ci danno il benvenuto nella prima immersione al tramonto dove milioni di pesci sergente consumano il rituale dell'accoppiamento in una frenesia di movimenti. Le successive immersioni sono state un crescendo di emozioni tra delfini, centinaia di grey shark, silver tip shark, barracuda, carangidi, tartarughe, marlin, pesci napoleone e chi più ne ha più ne metta! Il tutto condito da elettrizzanti "voli" nella pass! In queste acque è possibile incontrare anche il Mokarran (il grande squalo martello) e lo squalo Tigre, avvistamenti purtroppo rimandati al prossimo viaggio, possibilmente nei mesi invernali. L'ambiente a Rangiroa è estremamente rilassato: ci si alza presto per sfruttare la luce del sole che tramonta alle 18. Si cena verso le 19 e poi una siesta ad ammirare fantastiche stellate. Abbiamo soggiornato in una pensione splendida, il Merou Bleu gestita da una coppia di mezz'età di Strasburgo. 3 bungalow estremamente curati immersi nel verde e molto riservati. Madame Sonia ogni sera ci deliziava con una cena sempre diversa e molto curata.</p><p align="justify">Sono passati 7 giorni ed è ora di spostarci a <strong>Fakarava</strong> sempre nell'arcipelago delle Tuamotu. Faki, per i locali, è molto simile a Rangiroa ma ancora meno battuta dal turismo. Qui c'è solo un villaggio "di lusso", per il resto sono piccole pensioni semplici ma molto accoglienti. La nostra sistemazione è davanti ad una laguna dai colori incredibili. A Fakarava ci sono due pass per fare le immersioni ma una, quella a sud, è troppo lontana per essere agevolmente raggiunta se non in un full day, quindi ci siamo dedicati all'esplorazione della pass nord (Garuae) a portata di pinna.<em> Serge e Carine</em>, titolari del <em>Fakarava D.C.</em>, ci hanno fatto fare splendide immersioni di qualità in un ambiente veramente rilassato. Anche qui, come a Rangiroa, la maggiore attrattiva è rappresentata dall'impressionante quantità di squali grigi e di enormi banchi di pesce tutti intenti a sfruttare la corrente ricca di nutrimento in entrata e uscita dalla pass. Anche qui sono possibili incontri di tutti i tipi: dalle mante agli squali martello e squali tigre, dai delfini alle mante....insomma di tutto e di più!</p><p align="justify">Sono passati altri 8 giorni e purtroppo la vancanza in Polinesia è finita: ancora un paio di giorni nella caotica New York e poi si ritorna a Torino.</p><p align="justify">La Polinesia Francese è veramente quel posto incredibile che ci si immagina, dove la natura, sopra e sotto l'acqua, ha dato il meglio di se stessa. Solo un consiglio: prima di partire è necessario informarsi bene sui diversi atolli in modo da scegliere quelli che più si avvicinano alle proprie aspettative. Infatti per i non sub è forse meglio esplorare gli atolli dell'arcipelago delle Società, mentre gli accaniti subacquei troveranno il meglio del meglio alle Tuamotu. </p>