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FILIPPINE - Ciao paura, ciao (gennaio 2006)


Quest&rsquo;anno le vacanze d&rsquo;inverno sono state molto particolari, per me e Marco. Mai avremmo pensato a una settimana passata piu&rsquo; sotto la superficie del mare che sulla terra&hellip; E cosi&rsquo; appuntamento a Caselle all&rsquo;alba e via verso le Filippine.<br />Insieme a Valeria e a Barbara, facciamo uno stop a Singapore di tre giorni, durante il quale visitiamo questa caldissima, bella e moderna citta&rsquo;. Vediamo tanti grattacieli, il quartiere indiano, i mercatini cinesi e i bellissimi templi che animano vari punti della citta&rsquo;. Il parco delle farfalle e il giardino delle orchidee ci affascinano con i loro colori e i delfini rosa ci strappano tanti applausi, con le loro evoluzioni. &hellip;.e poi cibi stranissimi, odori mai sentiti, tanti visi che testimoniano quanto la mescolanza di razze diverse possa dare origine a delicati e armoniosi tratti somatici. Infine un nuovo amico: Guido, un ragazzo simpaticissimo, che con grande cortesia ci porta alla scoperta delle specialita&rsquo; culinarie orientali.<br />Ma Singapore e&rsquo; anche SHOPPIIIING. Si&rsquo;, ci lasciamo trascinare dalla frenesia e approfittiamo dei prezzi convenientissimi per acquistare macchine fotografiche e custodie waterproof&hellip;in vista delle prossime immersioni all&rsquo;isola di Cebu. <br /><br />Quando al mattino prestissimo incontriamo i nostri compagni di viaggio in arrivo dall&rsquo;Italia e&rsquo; una festa di baci e abbracci. Loro sono sconvolti dal fuso orario e dal lungo viaggio ma ci aspettano ancora quattro ore di volo e soprattutto due ore di pulmino in mezzo al traffico di Cebu City e di statali animatissime, che ci condurranno finalmente al Sampaguita Resort. Come tutti i paesi dove la ricchezza e&rsquo; veramente per pochissimi, le strade sono colorate e ricche di mezzi di trasporto variopinti e costruiti in casa utilizzando pezzi di varia provenienza, come i taxi, formati da biciclette o motociclette che trascinano strani carrozzini in cui clienti possono sedere. Il traffico e&rsquo; caotico e sembra di essere i protagonisti di un videogioco, dove chi evita scontri frontali, vince!<br />Quando arriviamo a destinazione siamo tutti provati dall&rsquo;avventura, ma il mare e&rsquo; cosi&rsquo;bello che svuotiamo velocemente i bagagli e corriamo a vedere la barriera. Il giorno dopo ci aspettano le prime tre immersioni.<br />Il villaggio e&rsquo; immerso nella foresta, con giardini verdissimi e piante fiorite che profumano l&rsquo;aria. Le palme ombreggiano con le loro fronde i sentieri e i bungalow, molto semplici ma estremamente confortevoli. Una grande area coperta rappresenta la sala da pranzo, dove gusteremo pesce e ricettine deliziose, e i salottini dove la sera ci riuniamo a vedere le foto e a chiacchierare, ma soprattutto a ridere e scherzare fino a tardi. Tanti gattini popolano il resort, ne adotto uno rosso, che rimpinzero&rsquo; di pappa per tutta la settimana. <br /><br />Finalmente la prima immersione: destinazione Visaia, dove abita il pesciolino piu&rsquo; timido e bello che abbia mai visto, il mandarino. Al mattino sono molto nervosa, e&rsquo; da tanto che non mi immergo e visto il terrore che l&rsquo;acqua mi incute da sempre, temo di fare stupidaggini. Mentre in barca raggiungiamo il punto di immersione, Stefano mi rassicura con lo sguardo e poche parole decise. Scendo in acqua, sono in coppia con Sergio e dopo una paio di secondi di smarrimento in superficie, dove per l&rsquo;ultima volta provo ancora quel senso di soffocamento che ha sempre caratterizzato tutte le mie immersioni, sgonfio il gav e guardo sotto&hellip;&hellip;MERAVIGLIOSO. Stiamo scendendo sulla barriera corallina, i colori sono bellissimi e nuvole di pesciolini nuotano placidi, incuranti della nostra presenza. L&rsquo;acqua e&rsquo; tiepida e trasparente e anche se il cielo non e&rsquo; limpido, sembra di stare in un acquario straordinariamente vivo. Potremmo rimanere li&rsquo;ed esplorare lo stesso pezzetto per ore e troveremmo certamente cosi&rsquo; tante formazioni, coralli, spugne e animaletti da perdere il conto.<br />L&rsquo;emozione e&rsquo; grande, non credo alle sensazioni che provo e da quel momento in poi ogni immersione e&rsquo; sempre piu&rsquo; piacevole e il &lsquo;passaggio&rsquo; per me tanto difficile e temuto dall&rsquo;ambiente terrestre a quello marino, diventa facile e giocoso. Pensavo che mai avrei potuto &lsquo;divertirmi&rsquo; in questo sport, e invece&hellip;la fiducia del mio istruttore e la forza e la fiducia in me stessa che ha saputo far emergere, hanno fatto si che il mare non fosse piu&rsquo; un orribile incubo, ma finalmente un luogo nuovo e fantastico tutto da esplorare. <br /><br />I giorni trascorsi a Cebu sono stati bellissimi e indimenticabili. A meta&rsquo; settimana e&rsquo; arrivato anche il sole e cosi&rsquo; la barriera si e&rsquo; accesa di fantastici colori, dandoci la possibilita&rsquo; di percorrerla in lungo e in largo. Il posto che ha riscosso piu&rsquo; successo e&rsquo; stata Pescador Island, dove abbiamo potuto osservare varie tipologie di fondale, a seconda dei punti di immersione, ma ovunque ricchissima di pesciolini variopinti, gamberetti e nudibranchi. E poi tantissimi pesci trombetta, lunghi lunghi, e pesci palla, da quelli piccolissimi a dei veri giganti, con tanti disegni diversi. I pesci cobra veleggiano eleganti e i pesci pietra attuano un meraviglioso mimetismo attaccandosi immobili con le loro &lsquo;manine&rsquo;. E poi gorgonie ed alcionarie enormi e gigantesche spugne dalle forme stranissime, sempre popolate da minuscoli gamberetti o filiformi pesci ago che si intrufolano negli interstizi per sfuggire al nostro sguardo. E poi finalmente, le notturne. Vere notturne, nel buio delle sere stellate, partendo dal molo e raggiungendo il reef a colpi di pinna e battute spiritose. Quando arriviamo al salto, siamo tutti sotto e scivoliamo come pesci gatto, morbidi e compatti. Alla luce delle torce si accende una visione nuova per me, i miei compagni si muovono lentamente &lsquo;a caccia&rsquo; di pesci addormentati, e di tutto quel mondo animale che di giorno resta abilmente nascosto in attesa della notte per uscire e nutrirsi. I colori diventano piu&rsquo; vivi, e i anche i suoni mi sembrano diversi. Il popolo della notte e&rsquo; variopinto, lumache giganti e coloratissime, stelle marine dalle strane forme, granchi e gamberi pulitori trasparenti dalle lunghe antenne. E poi incredibilmente, grazie ad un impercettibile movimento Laura avvista un pesce che appartiene alla famiglia dei foglia&hellip;.se non si fosse mosso, mai sarebbe riuscita a scorgerlo, perfettamente mimetizzato con il fondale ricoperto di foglie brune. Infine il serpente , lungo rigato di un blu brillante. L&rsquo;ultima notturna ha una luce in piu&rsquo;&hellip;la luna, cosi&rsquo; bella e splendente da essere visibile anche in profondita&rsquo;, che ci accompagna sulla strada del ritorno, rischiarando il paesaggio. Quando ci prepariamo per l&rsquo;immersione finale, venerdi&rsquo; mattina, siamo tutti un pochino tristi, vorremmo restare ancora a goderci tutta questa bellezza. La gita &lsquo;disintossicante&rsquo; alle cascate di Kawasan, prima della partenza, ci mostra anche un pezzetto di foresta lussureggiante, popolata da bambini allegri e festosi, sempre pronti a farsi fotografare. <br /><br />E&rsquo; stata una vacanza all&rsquo;insegna del divertimento, del relax e alla scoperta di nuove sensazioni, in particolare per me. I meno esperti hanno tutti avuto modo di migliorare o la respirazione, o l&rsquo;assetto. Marco ha imparato a fotografare con il suo nuovo giocattolo sottomarino e io ho detto addio alla paura. E ho detto BENVENUTO al mio livello &lsquo;advanced&rsquo;.<br /><em><strong>Scritto da: Barbara Cillo</strong></em>

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