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MILFORD HAVEN - L'immersione-evento di IncantoBlu (luglio 2006)


Sole, mare piatto piatto, gommone comodo e spazioso, un&rsquo;ottima guida (Marco Vergnano): le condizioni migliori per la conquista della mitica Haven. E cos&igrave; &egrave; stato, alle 10 al diving nel porticciolo (in fase di ristrutturazione) di Arenzano; abbiamo preso le nostre bombole - da 15 litri ma ipercariche - e preparato il gruppo ARA; la routine pre-immersione &egrave; sempre la stessa, ma ho avuto l&rsquo;impressione che fossimo tutti un po&rsquo; meno caciaroni del solito, pi&ugrave; attenti o forse solo pi&ugrave; concentrati. Briefing intorno al modellino della petroliera: il percorso, la cima da seguire, punto del check dell&rsquo;aria, fate attenzione a non toccare il soffitto che ci sono chiazze di petrolio, occhio all&rsquo;assetto, mettete i guanti che possono esserci ami sulle cime e gusci taglienti di ostriche sul relitto, e soprattutto quando risalite ricordatevi di cancellare il vostro nome dalla lavagnetta: chi si dimentica paga l&rsquo;aperitivo! Solo a questo punto ci siamo sciolti un po&rsquo; e abbiamo fatto qualche battuta &ldquo;e se cancello il nome di un altro? se non ci vedo e sbaglio?&rdquo; Arriva il gommone, carichiamo bombole zavorre pinne e si parte&hellip;&hellip; 7 minuti di navigazione su una tavola blu, le secchiate d&rsquo;acqua con cui Gino ci ha bagnati mentre indossavamo il gruppo e gi&ugrave; una bella capovolta nell&rsquo;acqua piacevolmente tiepida. Tutti pronti e si scende nel blu, circondati da nuvole di castagnole fino a che si comincia a scorgere la petroliera. Grande, non c&rsquo;&egrave; che dire, ma la visibilit&agrave; non eccezionale ci ha negato il piacere (o lo spavento, chiss&agrave;&hellip; sarebbe bello scoprirlo; forse avremo un&rsquo;altra occasione) di vedere lo sconfinato ponte di questo enorme relitto. Abbiamo fatto la penetrazione come da briefing, scivolando silenziosi accanto alla statua del Bambino di Praga (a cui &egrave; dedicato il Santuario di Arenzano) e poi uscendo sulle scale discendenti. Una breve esplorazione a caccia di &ldquo;vita&rdquo; l&igrave; attorno, sempre con l&rsquo;occhio al computer e poi raggiungiamo il fumaiolo, chiudiamo il giro e ci avviciniamo alla cima per la risalita. Fine del divertimento: dopo 17 minuti di fondo, inizia la risalita&hellip;seguiamo la cima giusta, a 12 metri troviamo la lavagnetta, ci cancelliamo dalla lista e cominciamo i deep stop per smaltire l&rsquo;azoto, un&rsquo;occhiata al manometro e ci avviciniamo alla stazione di decompressione dove restiamo appesi per un tempo che sembra interminabile; in realt&agrave; i nostri tempi di decompressione variavano dai 13 ai 20 minuti, ma sembra che non passino mai! guardi il computer e dice sempre 12&hellip; cos&igrave; cerchiamo di distrarci, facendoci delle foto, allontanandoci e poi riavvicinandoci al trapezio, facendo gesti annoiati al compagno. Quando finalmente vediamo nell&rsquo;angolino a destra del computer il numero magico che ci autorizza a risalire in superficie, un ultimo sguardo nel blu verso la superpetroliera &egrave; un silenzioso impegno a tornare per conoscere un po&rsquo; meglio questo gigante addormentato. <br /><em><strong>Scritto da: Roberta &amp; Anna</strong></em>

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